I finanzieri hanno eseguito un’importante operazione antifrode su scala nazionale, portando all’arresto di 15 persone e al sequestro di beni per oltre 8,2 milioni di euro. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, ha coinvolto le province di Catania, Caltanissetta, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Cosenza, Vibo Valentia, Napoli, Roma, Viterbo e Varese. Le misure cautelari sono state applicate a 15 individui: 2 sono stati trasferiti in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 9 sottoposti a misure interdittive.
Frodi fiscali e dichiarazioni infedeli: il sistema di false fatturazioni
Gli indagati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, con emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazioni dei redditi fraudolente. Le indagini hanno evidenziato una rete di aziende e consorzi creati appositamente per emettere fatture false e compensare crediti fiscali inesistenti, danneggiando l’erario per milioni di euro. Le verifiche preliminari hanno rilevato una serie di operazioni fiscali irregolari, con l’obiettivo di consentire a diverse aziende di ridurre il carico fiscale in modo illecito.
Sequestri di aziende e beni per oltre 8 milioni di euro
Il provvedimento cautelare include anche il sequestro di 28 società commerciali e numerosi beni, tra cui conti bancari, immobili e altri asset di valore, riconducibili ai principali sospettati. Le società sequestrate, localizzate principalmente tra Sicilia, Lazio e Lombardia, facevano parte del sistema fraudolento, risultando inadempienti nei confronti del fisco e accumulando ingenti debiti tributari.
Un’organizzazione complessa per l’evasione fiscale
Le indagini, sviluppate tramite intercettazioni telefoniche, accertamenti bancari e acquisizioni di documenti, hanno svelato uno schema consolidato di frode. I consorzi coinvolti, con sedi legali a Roma e Firenze, erano società “fantasma” create per facilitare l’assunzione fittizia di manodopera a vantaggio di aziende clienti. La gestione di questi consorzi era affidata a società prive di mezzi e senza rischi d’impresa, con un ciclo di vita breve, destinato a terminare con l’accumulo di debiti fiscali non onorati.
Impatti negativi sul settore turistico-alberghiero e concorrenza sleale
Le frodi hanno colpito in particolare il settore turistico e alberghiero in Sicilia, Calabria e Lazio, danneggiando non solo l’erario ma anche le aziende regolari. Le attività fraudolente consentivano alle imprese coinvolte di applicare tariffe più basse rispetto alla concorrenza, avvantaggiandosi illegalmente grazie ai margini di guadagno ottenuti attraverso l’evasione fiscale.
Questa operazione segna un passo decisivo contro le frodi fiscali in Italia, dimostrando come l’azione coordinata delle forze dell’ordine possa contrastare sistemi organizzati di evasione che danneggiano l’economia e il mercato. Le indagini proseguiranno per accertare ulteriori responsabilità e intensificare il controllo su fenomeni illeciti di tale portata.