L’omicidio di C. Regina, 40 anni, ha scosso profondamente la comunità di Siracusa. Regina, padre di un bambino piccolo, era un uomo che si divideva tra diversi lavori per sostenere la sua famiglia. Lavorava come muratore, guidava apecalessini durante la stagione turistica e prestava aiuto al mercato ortofrutticolo di Siracusa. La sua passione per il calcio lo portava a partecipare a tornei amatoriali, un modo per staccare dal lavoro e divertirsi con gli amici.
La tragica morte di Regina, accoltellato al torace in un’aggressione avvenuta intorno alle 23:30 di lunedì sera, ha gettato un’ombra su un intero quartiere, quello di via Italia 103, nella zona nord della città, dove la vittima e il giovane aggressore vivevano. Sebbene l’omicidio sia stato commesso da un ragazzo di soli 16 anni, le indagini rivelano che la vittima e l’assassino si conoscevano. Le circostanze che hanno portato a questo gesto di violenza sono ancora in fase di approfondimento, ma sembra che l’aggressione sia nata da un conflitto tra Regina e un familiare del giovane.
La Squadra Mobile di Siracusa, sotto la guida della vicequestore Genevieve Di Natale, sta cercando di ricostruire i dettagli dell’omicidio. L’aggressore, dopo aver compiuto il crimine, ha inizialmente cercato di fuggire, ma poco dopo ha deciso di costituirsi accompagnato dai genitori presso il commissariato. Questo gesto ha contribuito a chiarire alcuni aspetti, ma molte domande restano ancora senza risposta. Cosa ha scatenato l’aggressione? Quali sono i legami familiari che potrebbero aver influito sul tragico epilogo?
Le indagini sono in corso e il fascicolo è stato trasferito dalla Procura ordinaria a quella per i minorenni di Catania, vista la giovane età dell’assassino. L’autopsia sul corpo di Regina, disposta dalla procuratrice Carla Santocono, potrebbe rivelare nuovi dettagli, ma per ora la comunità di Siracusa è ancora sconvolta dalla morte di un uomo che, nonostante le difficoltà della vita, cercava di dare il meglio per la sua famiglia.