La Polizia Provinciale di Siracusa ha scoperto gravi irregolarità durante un’operazione di controllo sull’attività venatoria. L’intervento, avvenuto il 17 novembre, ha coinvolto 23 cacciatori, di cui due sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per violazioni delle norme sulla caccia e sul porto d’armi.
In particolare, gli agenti della Polizia Provinciale hanno effettuato un controllo nella contrada San Calogero, nel comune di Augusta. Durante un pattugliamento, gli agenti hanno intimato l’alt a un cacciatore, ma la situazione è rapidamente degenerata. Stando a quanto emerso dalle verifiche, il giovane cacciatore, successivamente identificato come figlio di un altro presente nella zona, ha tentato di fuggire con un fucile in mano, dirigendosi verso il padre. I due hanno poi cercato riparo dietro un albero, dove è avvenuto il passaggio dell’arma.
L’intervento immediato degli agenti ha consentito di fermare i due uomini e procedere a un controllo approfondito. Si è così scoperto che il giovane era privo di porto d’armi e di tesserino venatorio, elementi fondamentali per svolgere legalmente l’attività di caccia. Per questa ragione, entrambi sono stati denunciati: il padre è stato accusato di omessa custodia e incauto affidamento dell’arma, mentre il figlio dovrà rispondere di porto abusivo di armi e tentato furto venatorio.
L’operazione si inserisce nel quadro delle attività di monitoraggio che la Polizia Provinciale di Siracusa conduce regolarmente per garantire il rispetto delle leggi in ambito venatorio e per tutelare il patrimonio faunistico e la sicurezza pubblica.
L’intervento mette in evidenza l’importanza di rispettare rigorosamente le normative sulla caccia, per evitare comportamenti che possano mettere a rischio non solo la fauna, ma anche l’incolumità delle persone. Le autorità continueranno a intensificare i controlli per prevenire situazioni simili.